Enrico Ingenito: la leggerezza del colore
Ho conosciuto i lavori di Enrico Ingenito ad ArteGenova di due anni fa. Mi hanno colpito subito per l’uso del colore, il senso della prospettiva, la delicatezza del tratto e l’apparente “semplicità” . Apparente, perchè dietro i suoi paesaggi si intravede una tecnica matura, mediata da un gusto personalissimo sul colore e sulla resa della luce. Le sue sonovedute caleidoscopiche, d’ impatto quasi fotografico, dove l’elemento naturalistico è il vero protagonista.
La presenza umana è appena accennata da edifici che compaiono sporadicamente, ma è l’aspetto naturalistico della composizione a emergere dai suoi quadri. Le sue sono tavolozze cromatiche in continuo movimento, dal forte dinamismo, dove le fronde degli alberi sembrano ondeggiare davanti ai nostri occhi. Mi sono fatto raccontare qualcosa di più direttamente da lui:
Nei miei lavori il tempo ha un valore molto importante, cerco di cogliere quegli attimi in cui ci sembra di intuire qualcosa, in cui qualcosa cattura la nostra attenzione, una luce, un riflesso, un’ombra; in quegli attimi il tempo si allunga e come nelle foto a lunga esposizione tutto ciò che si muove troppo velocemente si polverizza e si fonde con il paesaggio.
Al mattino presto, non è forse molto romantico ma è il momento in cui si hanno più energie e la mente è più libera.
Nel paesaggio ho trovato un respiro più ampio in questo momento ma ogni tanto dipingo qualche ritratto su commissione e non mi dispiace.
Sono sicuramente affezionato a molti luoghi che fanno parte della mia vita ma quello che mi suscita più emozioni sono senz’altro i momenti, la sera prima che si accendano le luci, l’inizio dell’autunno …