
Gerard Schneider
Gérard Schneider (Sainte-Croix, Svizzera, 1896 – Parigi, 1986) è stato una figura fondamentale dell’arte astratta europea del dopoguerra. Trasferitosi a Parigi all’età di vent’anni per studiare arte, Schneider ha attraversato un percorso che lo ha portato da iniziali influenze figurative a diventare uno dei pionieri dell’Astrazione Lirica, una corrente che rispondeva all’Espressionismo Astratto americano con una sensibilità più europea.
A partire dalla metà degli anni ’40, il suo stile si libera in un’esplosione di forme e colori. Le sue tele sono animate da un dinamismo vibrante, dove masse cromatiche energiche si intersecano e si fondono, creando composizioni astratte ma profondamente emotive. A differenza dell’astrazione geometrica, l’opera di Schneider è caratterizzata da una gestualità istintiva e da un forte impatto emotivo, che evoca sensazioni piuttosto che narrazioni. La sua pittura è un dialogo tra il colore e il segno, dove ogni pennellata contribuisce a creare un’armonia visiva e un ritmo interiore.
Schneider ha esposto in alcune delle gallerie più importanti di Parigi, come la Galleria Denise René, e ha partecipato a prestigiose rassegne internazionali, tra cui la Biennale di Venezia (già dal 1948) e mostre a New York, Tokyo e Milano, consolidando la sua reputazione a livello globale. La sua arte, ricca di passione e forza espressiva, ha lasciato un’eredità duratura, influenzando generazioni di artisti e confermando il suo ruolo di maestro dell’astrazione non figurativa.